Osteopatia
Cos'è l'osteopatia?
L’osteopatia è una professione sanitaria basata su un approccio esclusivamente manuale, centrato sulla persona, che si integra con la medicina e le altre professioni sanitarie nella cura e nel mantenimento della salute dei cittadini. Questa disciplina è stata riconosciuta ufficialmente come professione sanitaria dalla legge 3/2018 e con la pubblicazione del relativo profilo professionale sulla Gazzetta Ufficiale del 21 settembre 2021. Attualmente, è in fase di regolamentazione.
Esistono diverse tipologie di approccio osteopatico e, sulla base dell’utilizzo delle tecniche proposte, si è soliti distinguere diverse sottocategorie: osteopatia craniale, viscerale e strutturale.
E‘ un luogo comune pensare che l’osteopata tratti unicamente il sistema scheletrico: per quanto ci possa fuorviare l’etimologia del termine, (dal greco antico: ὀστέον, ostéon, «osso» e πάθος, páthos, «sofferenza») in realtà, il lavoro dell’osteopata consiste nel trattare il paziente in modo olistico e globale. Compito del professionista sarà quindi quello di guidare il corpo del paziente verso la propria capacità di autoregolazione e di equilibrio e, conseguentemente, portare all’autoguarigione del paziente. Per fare ciò, basandosi su uno dei principi osteopatici cardine, cioè che la “struttura influenza la funzione“, l’osteopata può usare tecniche fasciali, muscolari, manipolative e tecniche arteriali.
Osteopatia craniale
L’osteopatia craniale o craniosacrale è un tipo di trattamento dolce e delicato che favorisce la diminuzione di stress e tensioni nel cranio e in tutto il corpo. Il cranio è infatti formato da un insieme di ossa, che si articolano fra loro mediante strutture note come suture craniali.
La mobilità del cranio è tanto più palpabile tanto più si è piccoli, basti pensare alla deformabilità del cranio del nascituro necessaria al passaggio nel canale materno del parto. Se è quindi nel neonato che l’osteopatia craniale trova la più alta potenzialità di espressione, non bisogna pensare che tale trattamento non sia applicabile anche in età adulta.
Il trattamento craniale permette di liberare le tensioni a livello delle strutture meningee (dura madre) e rilasciare il sistema venoso intracranico, migliorando la stasi linfatica e venosa.
I principali campi di applicazione dell’osteopatia craniale sono:
• cefalee ed emicranie
• disfunzioni legate all’articolazione temporomandibolare: acufeni, vertigini, bruxismo, scrosci articolari, malocclusioni
• disturbi oculari e visivi
• disturbi legati alla sfera ORL: riniti e sinusiti, disturbi della fonazione e deglutizione, respirazione orale.
Osteopatia viscerale
L’osteopatia viscerale è un trattamento manipolativo dolce e non invasivo; attraverso manovre specifiche studiate in funzione degli assi di mobilità fisiologica di ciascun organo, favorisce i meccanismi naturali e migliora il funzionamento degli organi interni (reni, fegato, stomaco, utero, vescica…).
L’osteopatia viscerale agisce stimolando l’organo per ristabilire la sua mobilità — ovvero il movimento passivo dei visceri dovuto ai movimenti del diaframma — e la sua motilità fisiologica, cioè la capacità intrinseca dell’organo di muoversi autonomamente.
I motivi per cui rivolgersi all’osteopata sono molteplici:
• difficoltà digestive: reflusso gastroesofageo, gastriti, ernia jatale
• disturbi intestinali: colon irritabile e stipsi, stress
• problemi inerenti la sfera ginecologica: ciclo mestruale irregolare, sindrome premestruale, endometriosi, PCOS, dispareunia, candidosi
• problemi inerenti l’apparato urinario: cistiti ricorrenti
• esiti di infezioni cardio polmonari: polmoniti, long covid.
Osteopatia strutturale
L’osteopatia strutturale riguarda trattamenti focalizzati sul sistema muscolo-scheletrico mediante uso di tecniche denominate Thrust o HVLA (manipolazioni veloci a bassa ampiezza). Le manipolazioni vengono tendenzialmente eseguite sulla colonna vertebrale ed hanno lo scopo di ridare libertà di movimento ad un distretto articolarmente non libero.
La caratteristica di queste tecniche è quella di produrre un suono udibile, noto come “popping sound” o “cracking sound”. La tecnica HVLA è indolore e sicura se si rispettano le controindicazioni.
I disturbi per cui più frequentemente si richiede una consulenza osteopatica sono:
• dolori al rachide cervicale, dorsale e lombare
• protrusioni, ernie del disco e altre discopatie
• radicolopatie e dolori di origine nervosa, come le neurocervicobrachialgie e le lombosciatalgie.
Osteopatia in gravidanza
Il trattamento osteopatico in gravidanza accompagna la donna in questo delicato periodo della vita e consente di arrivare preparate all’evento del parto, nel totale rispetto del bimbo e della mamma.
Il trattamento è indicato a partire dal secondo trimestre di gravidanza e consigliato nel terzo trimestre, soprattutto dalla 30^ -32^ma settimana, per ridurre i fastidi e le problematiche tipiche del periodo gestazionale.
Le tecniche utilizzate sono specifiche, dolci, non invasive e consentono alla donna di migliorare la condizione ormonale, di rilassare il sistema muscoloscheletrico e neurovegetativo.
L’intervento osteopatico per la donna in gravidanza favorisce la risoluzione di differenti problematiche, tra cui:
• lombalgia e lombosciatalgia
• pubalgia e sacroileiti
• nevralgie del nervo pudendo
• reflusso gastro esofageo e stitichezza
• congestione degli arti inferiori e stasi venosa
• difficoltà respiratorie e dolori intercostali
Osteopatia per il benessere femminile
L’osteopatia in ambito ostetrico-ginecologico, è una branca dell’osteopatia, sempre più sviluppata, che si occupa della salute della donna dall’adolescenza alla menopausa.
Si tratta di un approccio integrato, che prevende la collaborazione con altri professionisti della salute, in primis del proprio ginecologo/a. Lo scopo è ristabilire l’armonia e l’equilibrio fra le varie strutture dell’apparato uro-ginecologico femminile, migliorando la mobilità e la fisiologia dei singoli organi (utero, ovaie, tube, intestino, reni e vescica).
Attraverso tecniche delicate e non invasive è possibile migliorare la gestione di problematiche molto comuni nell’universo femminile, come:
• ipofertilità e difficoltà nella ricerca di una gravidanza
• sindrome dell’ovaio policistico (PCOS)
• endometriosi
• disturbi legati all’irregolarità del ciclo mestruale
• ciclo mestruale doloroso
• dolori durante i rapporti sessuali
• dolore pelvico
• neuropatia del pudendo
• infezioni urinarie ricorrenti
• dolori articolari legati a fluttuazioni ormonali.
Osteopatia post parto
Il post parto rappresenta una fase molto delicata nella vita di una donna, dal punto di vista emotivo relazionale e fisico.
Il corpo femminile, profondamente modificato dalla gravidanza e dall’evento del parto, cesareo o vaginale che sia, va incontro a modifiche e cambiamenti: è necessario darsi tempo per riadattarsi al nuovo sé e prendersi cura di sé stesse.
Il trattamento osteopatico è indicato dopo le prime 4-6 settimane dall’evento del parto, quando il nuovo nucleo familiare ha trovato il proprio equilibrio, ed è utile in caso di:
• lacerazioni spontanee o episotomia
• cicatrice da parto cesareo
• dolori articolari diffusi
• punti dolorosi specifici a livello perineale (ad esempio, durante la ripresa dei rapporti)
• problematiche di continenza urinaria e fecale
• diastasi addominale
• dolore al coccige
Osteopatia neonatale e pediatrica
L’osteopatia neonatale può essere applicata fin dai primi giorni di vita nel neonato poiché rappresenta un delicato e dolce aiuto per favorire un migliore adattamento alla vita extrauterina.
Si tratta di un approccio dal forte valore preventivo e, nel caso fosse necessario, curativo; spesso e volentieri l’osteopata pediatrico collabora con altri professionisti per promuovere il benessere del neonato (pediatra, ostetrica, consulente certificata in allattamento materno, consulente certificata del portare, insegnante di acquaticità neonatale).
Tanto più i bimbi sono piccoli, tanto maggiore è a loro capacità di adattamento agli stimoli proposti dall’osteopata.
A scopo preventivo la prima valutazione osteopatica è consigliata al di sotto dei 3 mesi di vita ma, nel caso vi fossero problematiche presenti con correlazione di sintomi, si può fare la prima valutazione già anche a pochi giorni dalla nascita.
In particolare, ricorrere a questa specializzazione è utile se si riscontrano:
• difficoltà di allattamento al seno (che spesso correlano a ragadi, mastiti e ingorghi al seno)
• sospetta presenza di frenulo linguale corto
• difficoltà del neonato ad attaccarsi o presenza di schiocchi linguali durante la suzione
• asimmetrie del viso e problemi di convergenza oculare
• prevalenza di rotazione ed inclinazione del capo da un lato rispetto all’altro
• plagiocefalia e torcicollo miogeno congenito
• difficoltà nella digestione e irrequietezza post pasto (metorismo, reflusso gastroesofageo, stipsi)
• piede torto e metatarso addotto
• displasia congenita delle anche
• “coliche” e pianto inconsolabile
• dubbi circa le competenze motorie e lo sviluppo neuromotorio del bimbo, come ad esempio ritardo nel raggiungimento della posizione seduta, gattonamento tardivo assente o asimmetrico, difficoltà nel cammino
• cammino sulle punte
• problematiche respiratorie significative (bronchioliti o adenoidi ipertrofiche) e otiti ricorrenti
• bruxismo infantile e respirazione orale
• valutazione dell’assetto posturale (sospetto piede piatto e deformità del rachide quali scoliosi e cifosi).